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COMUNICATO STAMPA  n. 433

 
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Finanziamenti europei: Sviluppo Toscana, il punto in commissione

In audizione i vertici dell’Autorità di gestione e dell’organismo intermedio per l’attribuzione dei fondi europei secondo il Por Fesr 2014-2020. Fattori: “Organizzazione non sta funzionando”

 

7 maggio 2018

 

Firenze – Tornare a porre attenzione sul lavoro di Sviluppo Toscana dopo i vari allarmi sollevati negli ultimi due anni sui ritardi nella gestione dei bandi europei e nelle liquidazioni di quanto dovuto alle imprese beneficiarie. Il presidente della commissione istituzionale Politiche europee e affari internazionali, Tommaso Fattori, mette a fuoco il tema che ha impegnato, la scorsa settimana, i lavori dell’ultima seduta dell’organismo e annuncia iniziative ulteriori per approfondire il quadro emerso dalle audizioni di Angelita Luciani e Gianluca D’Indico per l’Autorità di gestione Por Fsre 2014-20 e Orazio Figura e Fabio Cerchi per Sviluppo Toscana. "Occorre avviare subito una riflessione condivisa tra i vari soggetti del sistema, riconoscendo le problematiche fin qui riscontrate e cercando soluzioni immediate, dato che i tempi sono terribilmente stretti e la situazione preoccupante", dice il presidente. 
Al centro della riflessione proprio le cifre emerse nel corso della seduta: Sviluppo Toscana ha un target intermedio di spesa da raggiungere al 31 dicembre 2018 pari a 164 milioni; entro luglio la spesa dovrà essere controllata da Sviluppo Toscana, per passare alla fase di certificazione e per poi richiedere il pagamento. A dicembre 2107 la spesa certificata era di 17,4 milioni di euro, entro giugno si prevede una spesa che possa produrre una domanda di pagamento di 24 milioni circa di euro. Rimangono circa 128 milioni di spesa da rendicontare e certificare per richiederne il pagamento entro dicembre. “Malgrado la professionalità di chi lavora in Sviluppo Toscana e all’Autorità di Gestione è evidente che l’organizzazione della macchina non sta funzionando” afferma Fattori, paventando il cosiddetto ‘disimpegno’, ossia la possibilità che l’UE tolga alla Toscana parte dei fondi comunitari assegnati “con grave danno al tessuto produttivo”.
In primo piano i vari aspetti organizzativi e di funzionamento di Sviluppo Toscana, che Fattori sintetizza: “personale numericamente insufficiente”, “esternalizzazioni che non hanno accelerato i processi ma in molti casi li hanno anzi rallentati”, “procedimenti inutilmente complessi” e “un software ed un sistema informatico di gestione il cui adeguamento è già costato almeno 750 mila euro e che ancora non è a regime, costringendo i dipendenti di Sviluppo Toscana ad un ulteriore ed inutile carico di lavoro.”
In base alle dichiarazioni rilasciate dai tecnici in audizione, un deciso impulso di velocizzazione delle procedure dovrebbe derivare dalla delibera approvata dalla Giunta regionale a fine aprile. (Cam)

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